
STORIE quasi MUTE di Monica Brenga a Villa Imbonati
Rielaborazioni della pittura Metafisica, del Dadaismo, richiami a Klimt, Van Gogh, Frida Khalo, al muralismo messicano, sino al mondo delle bande dessinée, “Storie (quasi) mute”, la mostra di Monica Brenga si svolgerà a Villa Imbonati, la villa illustrata, dal 18 febbraio al 4 marzo.
“Fellini diceva che le storie curano. Ed è proprio così – dice l’artista, nata il primo giorno di primavera a Reggio Emilia, una laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano con un tesi paesaggistica e progettuale su Paestum, dove sono le sue radici, oggi nello staff tecnico del parco regionale Campo de Fiori e cittadina varesina – attraverso le espressioni artistiche si dà spazio ai propri scenari interiori riconciliandosi con se stessi e con il mondo.”
Il valore terapeutico dell’arte, capace di strappare il velo superficiale ed illusorio dell’esistenza, e perciò sempre in contatto con le ombre dell’essere umano, si svela nelle opere di Monica Brenga che da tempo coltiva la passione per le arti visive, realizzando illustrazioni e sostenendo il coordinamento grafico di pubblicazioni, pannelli legati all’ambiente e alla sua fruizione. Quella che verrà inaugurata a Villa Imbonati sabato 18 febbraio alle 17 è la sua prima personale.
“La necessità di un riordino personale mi ha portato a intavolare un discorso pittorico con la carta e la tela, ma anche con gli scritti, inseriti con scrittura a mano nei quadri che vengono prodotti con il metodo della scrittura automatica, quasi dadaisti, quindi di getto e non più corretti – spiega l’artista – i lavori pittorici e grafici sedimentano a lungo, prendono forma prima nella mente e quando sono pronti si riversano nel mondo. Sono lavori che spesso intrigano chi li guarda perché, non è la tecnica l’importante, ma gli scenari intimi che ne scaturiscono, dove ognuno può trovare la sua dimensione.”
Durante l’inaugurazione del 18 febbraio, sarà possibile usufruire nel salone rocaille di una esperienza uditiva, si sarà accarezzati dalla splendida voce di Marita Viola, mixata da Giovanni Pivetti che ha aiutato Monica ad unire i suoi racconti poetici con i suoni di vita. Nella sala al primo piano, dove saranno esposti il ciclo “bianco con nero e rosso” si terrà il laboratorio: “Arte e Inconscio. Una via privilegiata per la scoperta di sé”, a cura della counseling Claudia Provenzano che accompagnerà a gruppi in un’esperienza di conoscenza del sé facile, ma efficace.
La mostra è organizzata in collaborazione con la commissione attività culturali del Comune di San Fermo. Ingresso libero.
Vi aspettiamo!