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Villa Somaini

Villa Somaini - Retro

Villa Somaini

Villa Somaini nacque come residenza privata della famiglia Olginati.

La documentazione storica testimonia che già dal 1722 per la famiglia Olginati era consuetudine utilizzare come residenza l'edificio denominato “palazzo signorile”, mentre l'edificio denominato “casa da massaro” era destinato ad un utilizzo produttivo, oltre che come alloggio delle maestranze al servizio della conduzione delle coltivazioni e allevamenti.

Nel 1926 la villa divenne proprietà della famiglia Somaini.

Francesco Somaini (1855-1939) fu un famoso industriale tessile del comasco, noto soprattutto per aver finanziato l'edificazione del Tempio Voltiano di Como, che venne inaugurato nel 1928 per festeggiare il centenario del celebre inventore Alessandro Volta.

Collegio dei Barabitt

Intorno al 1929, il generoso industriale mise a disposizione la villa, dando così vita ad un collegio correzionale chiamato Opera Provinciale Cesare Somaini. Questa tipologia di istituti, che accoglievano al loro interno giovani che versavano in condizioni sfortunate, vengono comunemente ricordati con il nome di Collegi dei Barabitt.
Il collegio correzionale aveva funzioni di ricovero, assistenza ed istruzione per i giovani abbandonati, rimasti orfani o provenienti da famiglie povere e prive di mezzi per provvedere al loro sostentamento. Grazie a questi istituti questi giovani avevano la possibilità di ottenere una buona educazione, frequentando le scuole elementari e una serie di laboratori pratici (di calzoleria, sartoria e falegnameria) che gli consentivano di imparare un mestiere utile.

Al fine di rendere la villa adatta ad accogliere un collegio, venne compiuto un intervento radicale nella porzione ovest dello stabile con:

  • la costruzione del nuovo padiglione per i laboratori e il dormitorio,
  • la trasformazione dei vani già esistenti per fare spazio a cucina, mensa e locali accessori,
  • al piano primo, con la creazione di locali adibiti ad alloggio del personale.

Inoltre, vennero impiantate viti per la produzione di vino, gelsi per la bachicoltura, frumento, orti, fu istituito un corso di agraria e vennero prodotti pregiati esemplari botanici.

Barabitt

Letteralmente "Piccoli Barabba”, tramite questo termine dialettale si indicavano i ragazzi ospiti degli istituti di correzione. In generale veniva utilizzato come termine dispregiativo che indicava i giovani scapestrati.

"Te mandi in di barabitt"

All'epoca era usuale rimproverare i ragazzi disubbidienti minacciandoli di mandarli al collegio dei Barabbit nel caso in cui avessero continuato a comportarsi male.

Anni '60

Negli anni ‘60, parallelamente all’attività di ricovero dei minori in difficoltà, venne aperta una scuola elementare parificata gestita da suore, che rimase attiva sino ai primi anni ’90.

A questo periodo risalgono alcuni interventi di miglioria quali:

  • l’ampliamento della sacrestia della cappella del Santo Crocefisso,
  • la costruzione della palestra annessa all’ala ovest,
  • la formazione della scala a chiocciola dal locale refettorio al piano primo,
  • alcuni interventi strutturali sulle solette del piano primo
  • l’adeguamento dei servizi igienici.

La villa oggi

La villa ad oggi è stata sottoposta ad un'importante opera di ristrutturazione che ne ha permesso il recupero dell'area centrale.

La struttura si sviluppa su tre livelli, per complessivi 800 mq, oltre ad un terrazzo di 45mq, un giardino all’italiana di 550 mq e un’area destinata a parcheggio.

L'area ristrutturata ad oggi ospita la biblioteca comunale di San fermo, che è stata inaugurata nel 2016. Al suo interno è stata predisposta anche una sala congressi che ospita una mostra permanente sulle figure dei Barabitt. Oltre alla biblioteca, sono numerose le iniziative culturali organizzare, tra cui conferenze, presentazioni letterarie e concerti musicali sulla terrazza o negli ampi spazi verdi.

Nel giardino della villa sono state collocate due panchine commemorative: una gialla, contro le mafie, e una rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Per l'inaugurazione della biblioteca della legalità (BILL), progetto a cui la biblioteca di San Fermo ha aderito nel 2018, è stato piantato l'Albero della legalità, simbolo della lotta contro l'illegalità.

 

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